Sanremo Giovani 2025: i 24 finalisti, le date in TV e cosa c’è in palio per arrivare all’Ariston
Sanremo Giovani - Chiecosa.it (Fonte: Pagine Instagram Officiale Sanremo Rai)
Con la seconda puntata andata in onda dopo Belve, Sanremo Giovani 2025 ha già sei nomi qualificati alla semifinale: tra sfide dirette, brani inediti e giudizi della commissione, il percorso verso l’Ariston entra nel vivo per i talenti emergenti.
La nuova edizione di Sanremo Giovani ha preso ufficialmente ritmo: i 24 artisti selezionati alle audizioni di Roma si stanno sfidando in quattro serate televisive serratissime, in seconda serata su Rai 2, per conquistare un posto nella semifinale di dicembre e, soprattutto, avvicinarsi al sogno del Teatro Ariston nel 2026. Alla guida del percorso c’è la direzione artistica di Carlo Conti e la conduzione di Gianluca Gazzoli, con una formula che unisce gara, racconto e attenzione al mondo social, trasformando ogni esibizione in una vetrina nazionale.
Dopo la prima puntata, che aveva promosso Antonia, La Messa e cmqmartina, la seconda serata – trasmessa subito dopo Belve – ha aggiunto altri tre nomi alla lista dei semifinalisti: Angelica Bove, Soap e Nicolò Filippucci. I tre hanno superato le sfide dirette contro Amsi, Disco Club Paradiso e Lea Gavino, imponendosi con i loro inediti “Mattone”, “Buona Vita” e “Laguna”. Il risultato è un quadro sempre più definito della futura semifinale del 9 dicembre, che vedrà in gara 12 artisti selezionati proprio attraverso queste serate.
Dalle selezioni ai primi sei semifinalisti: come funziona la corsa dei giovani
Alle spalle di queste serate c’è un percorso lungo mesi. Tutto inizia con le candidature online e l’ascolto dei brani da parte della Commissione musicale, fino ad arrivare a una prima rosa di almeno 30 artisti convocati per le audizioni live a Roma, nella storica sede Rai di via Asiago. Da qui nascono i 24 protagonisti ufficiali di Sanremo Giovani 2025, scelti in base alla forza dei brani inediti, alla personalità sul palco e al potenziale discografico. È un filtro severo che trasforma il programma in un vero trampolino per le nuove proposte della musica italiana.
La fase televisiva prevede quattro puntate in seconda serata (11, 18, 25 novembre e 2 dicembre), ognuna con sei artisti in gara divisi in tre sfide dirette: solo tre passano il turno, arrivando ai 12 posti disponibili per la semifinale del 9 dicembre. In quella data il gruppo si ridurrà a sei nomi, che poi si giocheranno tutto nella finale del 14 dicembre dal Casinò di Sanremo, quando saranno scelti i due artisti destinati direttamente al Festival, affiancati da altri due provenienti da Area Sanremo per comporre le quattro Nuove Proposte dell’edizione 2026. È un meccanismo che rende ogni performance decisiva, perché basta una serata storta per vedere svanire la chance dell’Ariston.
Visualizza questo post su Instagram
Angelica, Soap e Nicolò: i nuovi protagonisti e cosa insegna la seconda puntata
La seconda puntata ha confermato una tendenza chiara: i talent arrivano sempre più preparati e consapevoli del peso di questo palco. Angelica Bove, già passata da X Factor e protagonista anche nell’edizione precedente di Sanremo Giovani, ha convinto con “Mattone”, un brano intenso che gioca sulla metafora del peso emotivo e sulla voglia di ripartire. Soap, alla sua prima vera apparizione televisiva dopo l’esperienza da ex allievo di Amici 24, ha sfruttato al meglio l’occasione con “Buona Vita”, portando un pop immediato e radiofonico. Nicolò Filippucci, anche lui conosciuto dal pubblico televisivo, ha trovato in “Laguna” il racconto di un mondo intimo e malinconico, costruito su immagini forti e un linguaggio vicino ai coetanei.
Dall’altra parte delle sfide ci sono gli eliminati Amsi, Disco Club Paradiso e Lea Gavino, che con “Pizza americana”, “Mademoiselle” e “Amico lontano” hanno comunque mostrato direzioni musicali diverse, tra energia da band, attitudine da club e scrittura cantautorale. Il verdetto della Commissione musicale – composta dal direttore artistico Carlo Conti, dal vicedirettore Claudio Fasulo e da figure di riferimento del mondo radiofonico e televisivo – ha premiato la combinazione tra brano, identità e tenuta sul palco. La sensazione è che Sanremo Giovani stia diventando sempre più una palestra in cui non basta avere una buona canzone: servono visione, coerenza e capacità di reggere la pressione di un format che mette subito al centro il potenziale di trasformare un inedito in un biglietto d’ingresso per la musica che conta.
