Sanremo 2026: i grandi esclusi e le reazioni degli artisti | Cos’è accaduto a poche ore dall’annuncio

Dopo l’annuncio dei 30 Big di Carlo Conti, si accendono i riflettori sugli artisti rimasti fuori dall’Ariston. Tra record negativi e nomi illustri, ecco la cronaca delle esclusioni.

Sanremo 2026: i grandi esclusi e le reazioni degli artisti | Cos’è accaduto a poche ore dall’annuncio

Sanremo - Chiecosa.it

Il 30 novembre 2025 ha segnato una data cruciale per la musica italiana: Carlo Conti ha ufficialmente svelato la lista dei 30 Big in gara per il Festival di Sanremo 2026.

Se da un lato l’attenzione si è subito concentrata sui nomi che calcheranno il palco dell’Ariston, tra cui spiccano ritorni e conferme come Tommaso Paradiso e l’iconica Patty Pravo, dall’altro si è immediatamente aperto il capitolo, spesso più rumoroso, degli esclusi. La selezione artistica, come ogni anno, comporta scelte dolorose e inevitabili “no”.

Le testate nazionali e le radio hanno prontamente analizzato la lista dei desideri mancati. Nonostante l’aumento del numero dei partecipanti a trenta unità, la competizione per un posto al sole nella Città dei Fiori è rimasta serratissima. Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Adnkronos e Radio 105, la lista di chi voleva andare al Festival e ha ricevuto un rifiuto dal direttore artistico è nutrita e comprende nomi di primo piano del panorama discografico. L’annuncio di Conti non è stato solo una celebrazione dei presenti, ma ha tracciato una linea netta che ha lasciato fuori diversi protagonisti della scena musicale, scatenando le inevitabili analisi del “day after” sulle motivazioni artistiche ed editoriali di tali decisioni.

Il caso Jalisse che si ripete

Tra le notizie che hanno fatto più scalpore nelle ore successive all’annuncio, due nomi in particolare hanno catalizzato l’attenzione mediatica: i Jalisse. Per il duo vincitore del 1997, la storia sembra ripetersi con una costanza quasi drammatica. Come sottolineato da Fanpage, per i Jalisse si tratta del ventinovesimo rifiuto consecutivo. Una cifra che assume i contorni di un record negativo e che alimenta, anno dopo anno, una narrazione parallela al Festival stesso, fatta di speranze puntualmente disattese e di appelli che non trovano riscontro nelle scelte della direzione artistica.

Diverso, ma altrettanto rumoroso, è il caso di Pago. L’artista figura tra gli esclusi di lusso di questa edizione. La sua assenza dal cast dei 30 Big rappresenta uno dei punti di discussione più accesi sui social e sulla stampa specializzata. La presenza di un nome così influente nella lista dei “no” di Carlo Conti testimonia la volontà del direttore artistico di seguire una linea precisa, indipendentemente dal peso mediatico o dai numeri social dei candidati. Le reazioni dei protagonisti non si sono fatte attendere: l’esclusione di figure di questo calibro trasforma inevitabilmente la percezione del cast finale, creando un dibattito su cosa il pubblico si aspettasse e cosa invece vedrà effettivamente in gara.

 

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Le reazioni social e l’atmosfera post-annuncio

Come riportato da Today.it e altre fonti, l’annuncio ha scatenato una vera e propria ondata di reazioni. Il momento della rivelazione dei nomi è sempre un crocevia di emozioni contrastanti: all’euforia di chi ce l’ha fatta si contrappone la delusione di chi resta a casa. Nelle ore successive alla comunicazione ufficiale, il web è diventato il palcoscenico su cui gli esclusi hanno sfogato, in modi diversi, la propria amarezza o hanno scelto la via del silenzio strategico.

Analizzando la lista degli esclusi diffusa dai media, emerge un quadro complesso delle dinamiche discografiche attuali. C’è chi ha reagito con ironia, chi con polemica e chi, come nel caso ormai storico dei Jalisse, con la rassegnazione di chi vede sfumare l’obiettivo per la quasi trentesima volta. Questo “ventinovesimo rifiuto” è diventato un simbolo della difficoltà di accesso alla kermesse, anche per chi quella kermesse l’ha vinta in passato. Sanremo 2026 si preannuncia dunque non solo come il festival di Tommaso Paradiso, Patty Pravo e degli altri 28 fortunati, ma anche come l’edizione che ha avuto il coraggio di dire “no” a giganti dello streaming e a veterani della manifestazione, confermando che la strada verso l’Ariston resta, per tutti, in salita.