Rottamazione quinquies, cosa cambia davvero | Cartelle fino al 2023, domanda, rate e nuove regole sulla decadenza

Rottamazione quinquies, cosa cambia davvero | Cartelle fino al 2023, domanda, rate e nuove regole sulla decadenza

Rottamazione quinquies - Chiecosa.IT (Fonte: freepik)

La rottamazione quinquies entra nella fase decisiva: con la manovra approdata in Senato e gli emendamenti in arrivo, il quadro della sanatoria sulle cartelle esattoriali appare ormai quasi definitivo. E i contribuenti cercano risposte chiare su tempi, modalità e novità.

La discussione parlamentare resta aperta, ma gli spazi per modifiche sostanziali sembrano ridotti. Nonostante alcune forze politiche, in particolare la Lega, abbiano annunciato proposte di ampliamento della misura, il nodo principale resta quello delle coperture economiche. Lo ha ribadito anche il Ministro dell’Economia, sottolineando come ogni estensione richieda risorse certe. Per questo, salvo sorprese dell’ultimo minuto, la rottamazione quinquies dovrebbe mantenere l’impianto previsto nella bozza della legge di Bilancio.

Nel frattempo, contribuenti e professionisti guardano ai dettagli pratici: quali cartelle rientrano, quando presentare la domanda, come funzionano le rate e cosa accade in caso di mancato pagamento. La definizione agevolata si presenta infatti come una delle più flessibili degli ultimi anni, introducendo elementi che cambiano sensibilmente il rapporto tra contribuente ed ente riscossore.

Quali debiti rientrano e come funziona la domanda

La rottamazione quinquies riguarda le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 dicembre 2023. Sono quindi escluse le posizioni trasferite dal 1° gennaio 2024 e i debiti non ancora passati alla riscossione. La definizione comporta l’eliminazione degli aggi, delle sanzioni e degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo, lasciando dovuto solo l’importo originario del debito.

Come nelle sanatorie precedenti, il risparmio dipende dall’anzianità della cartella e dal periodo di omissione. Più è lungo, più gli importi accessori fanno lievitare la somma complessiva, rendendo la definizione conveniente. La domanda potrà essere presentata nei tempi e con le modalità che verranno confermate ufficialmente, ma il meccanismo ricalcherà quello delle precedenti rottamazioni.

rottamazione – chiecosa.it (Fonte: Freepik)

Rate, scadenze e cosa succede se si salta un pagamento

Una delle novità più significative riguarda le rate: si potrà pagare in unica soluzione oppure fino a 54 rate bimestrali, per un totale di 9 anni. La prima rata, o l’unica in caso di pagamento integrale, scade il 31 luglio 2026. Seguono poi le tradizionali scadenze di settembre, novembre, gennaio, marzo, maggio e luglio.

La vera svolta è nella flessibilità. Fino a oggi, anche un solo ritardo oltre i cinque giorni di tolleranza comportava la perdita dei benefici della sanatoria. Con la rottamazione quinquies, invece, sarà possibile saltare fino a due rate non consecutive senza decadere. Solo dalla terza rata non pagata scatterà la perdita del beneficio, con il ripristino del debito originario comprensivo di sanzioni, aggi e interessi. In tal caso, quanto già versato sarà considerato un semplice acconto.