Fiorello e la proposta in Rai: chissà come l’hanno presa ai piani alti

Fiorello e la proposta in Rai: chissà come l’hanno presa ai piani alti

Fiorello-Chiecosa.it

Fiorello torna a far parlare di sé con un’idea che spiazza tutti: una proposta ironica ma non troppo che chiama in causa direttamente la Rai e i suoi vertici.

Quando parla Fiorello, nulla è mai davvero casuale. Anche questa volta lo showman siciliano ha lanciato una proposta che, dietro il tono leggero e provocatorio, nasconde una riflessione più ampia sul modo di fare televisione oggi. Durante una delle sue recenti uscite pubbliche, Fiorello ha immaginato un nuovo spazio televisivo dedicato alla “pennicanza”, trasformando un’abitudine tutta italiana in un format potenzialmente rivoluzionario.

Un’idea che ha fatto sorridere il pubblico, ma che inevitabilmente ha acceso l’attenzione anche dentro la Rai. Perché quando Fiorello parla di nuovi programmi, soprattutto dopo il successo di esperimenti come Viva Rai2!, nulla viene mai liquidato come una semplice battuta. Ed è lecito chiedersi come questa proposta sia stata accolta ai piani alti di Viale Mazzini.

La “pennicanza” diventa tv: provocazione o intuizione geniale?

L’idea lanciata da Fiorello ruota attorno a un concetto tanto semplice quanto spiazzante: uno spazio televisivo pensato per accompagnare il riposo pomeridiano degli italiani. Una sorta di programma “soft”, rilassante, quasi ipnotico, che non richiede attenzione costante ma che accompagna lo spettatore in un momento di pausa. Un’anti-televisione che va contro il ritmo frenetico dei palinsesti tradizionali.

Dietro l’ironia, però, si intravede una critica chiara ai format urlati, alla sovraesposizione di talk e reality, e a una televisione che chiede sempre di più allo spettatore. Fiorello, da maestro dell’intrattenimento, sembra suggerire che anche il silenzio, la lentezza e il vuoto possano diventare contenuto, se inseriti nel contesto giusto.

Non è la prima volta che lo showman anticipa tendenze travestendole da scherzo. In passato, molte sue “provocazioni” si sono trasformate in programmi di successo, capaci di rinnovare linguaggi e orari televisivi. È per questo che la proposta della pennicanza non può essere liquidata come una semplice gag.

 

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Il rapporto speciale con la Rai e l’imbarazzo dei vertici

Fiorello e la Rai hanno un rapporto consolidato, fatto di fiducia reciproca e grandi risultati. Ogni suo ritorno in tv è stato accompagnato da ascolti importanti e da una forte risonanza mediatica. Questo rende ogni sua idea potenzialmente delicata per chi deve decidere cosa approvare e cosa no.

Accogliere una proposta del genere significherebbe ammettere che c’è spazio per una televisione diversa, meno urlata e più sperimentale. Rifiutarla, invece, potrebbe apparire come una chiusura verso l’innovazione. Ed è qui che nasce la domanda: come l’avranno presa davvero ai piani alti? Con una risata di circostanza o con l’attenzione che si riserva alle idee che, seppur eccentriche, potrebbero funzionare?

La forza di Fiorello sta proprio in questo: riesce a mettere in difficoltà il sistema senza mai attaccarlo frontalmente. Usa l’ironia come grimaldello, costringendo chi lo ascolta a riflettere. Anche la “pennicanza in tv”, in fondo, è un modo per dire che forse il pubblico è stanco di essere continuamente stimolato e ha bisogno di una pausa.

Al momento la proposta resta un’idea sospesa tra battuta e suggestione. Ma conoscendo Fiorello, è difficile pensare che sia stata pronunciata senza uno scopo. E se anche questa volta dietro il sorriso si nascondesse l’ennesima intuizione capace di spiazzare tutti? Ai piani alti della Rai, probabilmente, qualcuno se lo sta chiedendo seriamente.