Sanremo 2026, neanche è iniziato e già cambia tutto: la Rai rompe la tradizione

Sanremo 2026, neanche è iniziato e già cambia tutto: la Rai rompe la tradizione

Carlo Conti-Chiecosa.it

Il Festival di Sanremo 2026 cambia data: le serate andranno in onda dopo la chiusura dei Giochi invernali di Milano-Cortina. La decisione della Rai sposta la kermesse musicale verso la fine di febbraio, rompendo la tradizione del primo mese dell’anno.

Un cambio di calendario che segna una piccola rivoluzione nella storia del Festival. Dopo anni di puntuale appuntamento nella prima metà di febbraio, Sanremo slitta ufficialmente di alcune settimane per non sovrapporsi alle Olimpiadi Invernali italiane. Secondo quanto riportato da la Repubblica, la decisione è stata presa per consentire alla Rai di concentrare le proprie risorse editoriali e logistiche sull’evento sportivo, senza rinunciare all’impatto mediatico della manifestazione canora.

La nuova collocazione, a cavallo tra fine febbraio e inizio marzo 2026, sarà una prima volta assoluta per la storia del Festival. Una scelta che punta a ottimizzare palinsesto e ascolti, evitando la concorrenza interna tra due eventi di grande richiamo nazionale. La rete ammiraglia di Viale Mazzini, infatti, ha previsto una programmazione speciale dedicata alle Olimpiadi fino al 22 febbraio, con il Festival in partenza pochi giorni dopo.

Perché Sanremo si sposta e cosa cambia per il pubblico

La decisione nasce da esigenze di palinsesto e di immagine. Le Olimpiadi di Milano-Cortina rappresentano uno degli appuntamenti più importanti per la televisione italiana e concentrano per settimane l’attenzione del pubblico e dei media. Per questo la Rai ha scelto di evitare la sovrapposizione con il Festival, che tradizionalmente richiede una copertura mediatica altrettanto ampia. Sanremo 2026 diventa così il naturale seguito di un mese di grande spettacolo tricolore, con la musica a chiudere simbolicamente la stagione dei grandi eventi italiani.

Il cambio di data comporta anche un riassetto interno della macchina organizzativa: nuovi tempi per le prove, per la selezione delle canzoni e per le trasmissioni collaterali. Sul fronte artistico, invece, non dovrebbero esserci variazioni sostanziali nel format: cinque serate consecutive, diretta su Rai 1 e un impianto scenico che — come già anticipato — sarà completamente rinnovato. Il Festival, quindi, cambia calendario ma non spirito: resterà il cuore dell’inverno televisivo italiano, solo leggermente più avanti nel tempo.

 

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Una scelta strategica per ascolti e visibilità

Lo spostamento a fine febbraio è visto dagli addetti ai lavori come una mossa strategica. Dopo settimane di sport e celebrazione nazionale, il Festival potrà raccogliere un pubblico numeroso e già abituato ai grandi eventi in diretta. Inoltre, la vicinanza con l’inizio della primavera potrà favorire una maggiore esposizione delle canzoni in classifica, in un momento di mercato più dinamico per la musica italiana.

In attesa di conoscere conduttore e direttore artistico, la Rai lavora già al nuovo palinsesto. L’obiettivo è trasformare Sanremo 2026 in un appuntamento capace di unire idealmente sport, musica e orgoglio italiano. Dalle nevi di Cortina al palco dell’Ariston: un unico racconto nazionale che, per la prima volta, si estenderà fino alla fine di febbraio, nel segno dell’eccellenza e dell’emozione condivisa.