Delitto di Garlasco, spuntano nuovi (inquietanti) dettagli | Le dichiarazioni dei periti: “una cosa ci colpì”

Delitto di Garlasco, spuntano nuovi (inquietanti) dettagli | Le dichiarazioni dei periti: “una cosa ci colpì”

Chiara Poggi (Rai - youtube screenshot) - Chiecosa.it

Il giallo di Garlasco si arricchisce di un dettaglio inquietante: le nove telefonate cancellate dal telefono di casa Poggi, un fatto mai rivelato prima che aggiunge nuova tensione al caso.

Il caso di Garlasco, che da anni tiene in sospeso l’opinione pubblica, si arricchisce di una nuova e clamorosa svolta. Per la prima volta, i periti informatici che hanno analizzato il computer di Alberto Stasi e il telefono fisso della casa di Chiara Poggi, teatro del delitto, hanno rivelato un elemento che ha suscitato grande sorpresa.

Durante l’analisi della memoria del telefono fisso, è emerso che mancavano ben nove telefonate. La cancellazione di queste chiamate solleva nuovi interrogativi: chi ha avuto accesso al telefono e perché le ha eliminate? Un dubbio che si aggiunge a una lunga lista di anomalie in questa complessa vicenda giudiziaria.

Le dichiarazioni dei periti: “Una cosa ci colpì”

I tecnici, ospiti del programma “Ignoto X” su La7, hanno spiegato che la rimozione delle telefonate è stata un dettaglio che li ha “colpiti” durante le indagini. Non si esclude che qualcuno, forse il killer, possa averle eliminate per cancellare tracce importanti.

L’aspetto che rimane misterioso è il motivo per cui queste telefonate siano state rimosse dalla memoria del telefono. Un particolare che potrebbe avere un peso decisivo nell’inchiesta, ma che al momento non ha ancora una spiegazione chiara.

Le minacce all’avvocato Gallo

Nel frattempo, le indagini si stanno concentrando anche su un altro aspetto del caso: l’ora esatta della morte di Chiara Poggi. Secondo alcune voci trapelate dall’inchiesta della Procura di Pavia, la morte della giovane potrebbe essere avvenuta in un orario diverso da quello fissato dalla sentenza di condanna di Alberto Stasi. Questo potrebbe cambiare ulteriormente la prospettiva su tutta la vicenda e sulla condanna di Stasi, creando un ulteriore capitolo nella saga giudiziaria.

In parallelo, il clima intorno al caso si fa sempre più teso. L’avvocato Fabrizio Gallo, uno dei legali coinvolti, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte, insieme al suo collega Massimo Lovati. Una lettera intimidatoria è stata trovata sotto la porta dello studio legale di Lovati, con il messaggio “L’è mei che ra sta ciu” (tradotto: “è meglio che stai zitto”). Un atto di intimidazione che si aggiunge ad altri episodi preoccupanti, tra cui uno in cui l’avvocato Gallo è stato avvicinato da un uomo che gli ha consigliato di fare attenzione, poiché “prima o dopo le tirano due botte”. Tensioni che rendono ancora più complessa e misteriosa la vicenda di Garlasco.