Fabio Fazio, l’enorme dispiacere per la scomparsa di Peppe Vessicchio: “pochi giorni fa mi aveva scritto”
Fabio Fazio - chiecosa.it
Fabio Fazio ricorda con emozione Peppe Vessicchio, scomparso a 69 anni per una polmonite interstiziale: il direttore d’orchestra avrebbe dovuto essere ospite a “Che tempo che fa”.
“Veramente sconvolto”. Così si definisce Fabio Fazio nel ricordare Peppe Vessicchio, il celebre direttore d’orchestra morto l’8 novembre a 69 anni a causa di una polmonite interstiziale. In un’intervista concessa a “Repubblica”, il conduttore ha condiviso il suo dolore per la perdita di un amico e collaboratore di lunga data, con cui aveva intrecciato un rapporto di stima e affetto sincero. Vessicchio sarebbe dovuto comparire a breve nel suo programma “Che tempo che fa” per presentare il nuovo libro dedicato ai ragazzi, “Bravo bravissimo – La musica di Mozart il fanciullo geniale”.
“Pochi giorni fa mi aveva scritto che doveva rimandare di un paio di settimane perché aveva la tosse, una polmonite”, racconta Fazio. “Sempre così gentile, mi disse: ‘Sei stato il mio primo pensiero, ti volevo avvisare’. Gli risposi di non preoccuparsi, di riposarsi. L’ho salutato come sempre: ti aspettiamo Peppe”. Un incontro che, purtroppo, non si realizzerà mai.
Un legame nato sul palco di Sanremo e cresciuto nel tempo
Il primo incontro tra i due avvenne al teatro Ariston, dove Vessicchio ha diretto per anni le orchestre del Festival di Sanremo, accompagnando decine di artisti in gara. “Era una persona di grande garbo, gentilezza ed eleganza. Un uomo con animo poetico e una profonda sensibilità musicale”, ricorda Fazio. “Mi colpì quando parlò del legame tra la natura e la musica, raccontandoci come persino le piante, come i pomodori, crescessero meglio ascoltando Mozart. Sapeva rendere comprensibili le cose più complesse con un tono pacato e limpido.”
Il conduttore sottolinea la discrezione che ha sempre contraddistinto Vessicchio: “Era riservatissimo, elegante, mai sopra le righe. Il pubblico lo adorava proprio per questo. Aveva conquistato tutti con la sua semplicità, senza cercare la notorietà. Era diventato una star, ma in lui non c’era alcun compiacimento”. Una figura amata e rispettata da colleghi e musicisti, che nel corso degli anni aveva saputo unire competenza e umanità.
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Il ricordo affettuoso e l’ironia condivisa con Littizzetto
Tra gli episodi rimasti impressi c’è quello del taglio della barba al Festival di Sanremo 2013, quando Luciana Littizzetto, complice Fazio, lo coinvolse in una gag divenuta iconica. “Non sapeva niente, ma accettò con il sorriso”, racconta il conduttore. “Peppe aveva chiaro che la vita è un gioco da prendere sul serio, per rispetto degli altri e delle opportunità che ci offre. Gli volevamo tutti bene. Quando preparavo la trasmissione e pensavo: ‘Peppe si siede qui’, mi sembrava naturale. Ora è tutto assurdo”.
Sui social il cordoglio è unanime. Luciana Littizzetto ha voluto ricordarlo con parole dolci e ironiche: “Non ci credo. Non ci voglio credere. Tesoro musica bella”. Ha condiviso anche una clip della letterina che gli aveva dedicato a “Che tempo che fa”, scrivendo: “Voglio pensarti sempre così. Adagio ma con brio. A ridere sotto barba e baffi. Anima sottile, delicata, affettuosa”. Un pensiero che riassume l’immagine più autentica di Peppe Vessicchio, maestro amato da tutti, capace di lasciare un segno profondo nella musica e nel cuore di chi lo ha conosciuto.
