Canone Rai, ora c’è la decisione definitiva: niente taglio per il 2026 | Cosa cambia e come non farsi cogliere impreparati
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Il previsto taglio del canone Rai slitta ancora: nel 2026 resterà invariato l’importo in bolletta, con poche modifiche e molte conferme per i contribuenti.
Chi sperava in un alleggerimento del canone televisivo dovrà attendere ancora. Come riportato da QuiFinanza, il Governo ha deciso di rinviare il taglio previsto per il 2026, confermando l’attuale importo di 70 euro annui, già ridotto nel biennio precedente. L’ipotesi di un ulteriore sconto, ipotizzata nei mesi scorsi, è stata rimandata per esigenze di bilancio e per garantire la copertura dei costi di servizio pubblico della Rai.
Il canone continuerà quindi a essere riscosso tramite la bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche, mentre per chi non possiede un televisore resta possibile l’esenzione, previa dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate. La misura, che resta una delle imposte più discusse d’Italia, non subirà variazioni sostanziali né nel meccanismo di pagamento né nelle scadenze.
Perché il taglio è stato rinviato e cosa prevede la nuova strategia del Governo
Secondo le informazioni diffuse, il rinvio è legato a ragioni di equilibrio dei conti pubblici e alla necessità di garantire la continuità del servizio pubblico radiotelevisivo. Il canone, infatti, rappresenta una fonte essenziale di finanziamento per la Rai, che utilizza le risorse per la produzione di programmi informativi, culturali e d’interesse generale. Una riduzione immediata dell’importo avrebbe comportato un taglio di risorse non compensato da altre entrate, con il rischio di ridurre l’offerta di contenuti.
Il Ministero dell’Economia avrebbe quindi optato per una proroga del regime attuale, valutando la possibilità di una riforma complessiva dal 2027. In discussione ci sono nuovi modelli di riscossione, più trasparenti e proporzionati al reddito, e l’eventuale distinzione tra chi usufruisce effettivamente dei servizi televisivi e chi invece non possiede dispositivi o non guarda la Rai. Per ora, però, resta tutto come prima, con la consueta ripartizione del pagamento in dieci rate mensili da luglio a ottobre.

Chi paga, chi è esente e le possibili novità sul controllo delle utenze
Il canone Rai continuerà a essere addebitato automaticamente a tutti gli intestatari di un’utenza elettrica domestica residente. L’esenzione è confermata per gli over 75 con reddito familiare entro i limiti stabiliti, per i militari stranieri, i diplomatici e chi non possiede apparecchi televisivi. Chi rientra in queste categorie dovrà però rinnovare la dichiarazione annuale, pena la perdita del diritto all’esonero.
Tra le ipotesi allo studio, riportate da QuiFinanza, figura una revisione del sistema di controllo, con l’incrocio automatico dei dati fiscali e delle utenze domestiche per ridurre le evasioni. Il canone TV 2026, quindi, resterà invariato nella sostanza, ma il dibattito sulla sua riforma rimane aperto. Per milioni di famiglie non cambierà nulla, almeno per ora: la voce “canone Rai” continuerà ad apparire in bolletta, uguale a prima, ma con la promessa di una revisione che – ancora una volta – è stata soltanto rinviata.
